MARCO MASINI PARLA DI ALESSANDRA AMOROSO E TIZIANO FERRO.

Marco Masini ha avuto modo di rendersi protagonista di una piccola rassegna che ha coinvolto nuove e vecchie voci del panorama artistico italiano. Il cantuatore fiorentino tesse le lodi della musica anni '70 e '80, per cui dice non basterebbero cento pagine ad elencarne tutti i più grandi successi, puntando il dito contro la musica del nostro tempo. Le voci sono ancora belissime, ma è la melodia a mancare davvero.

Il cantante di 'Bella Stronza' si sofferma poi a parlare dei talent show, i cui prodotti ormai non si contano più, artisti bravi e meno bravi che stanno dominado la scena nazionale. L'unica a meritare una certa considerazione per Masini è senza ombra di dubbio Alessandra Amoroso. La salentina è riuscita a conquistare anche uno tosto come lui, un plauso sincero a lei per l'impresa non certamente comoda.

Masini, poi, ha lasciato che il discorso cadesse su Tiziano Ferro, di cui dice un gran bene. L'artista di Latina è senz'altro un talento indiscutibile, ma non è il nuovo Baglioni, quanto è quanto da lui espresso. Voi siete d'accordo? Ci è andato giù davvero pesante, in perfetta sintonia col suo stile. Tiziano, sprezzante dalle critiche, che possono anche rivelarsi costruttive alla lunga distanza, prosegue nella sua nuova 'professione' da produttore, per il lancio ormai alle porte di 'Una Seria', album di debutto di Baby K, rapper romana nata a Singapore e cresciuta a Londra. I due si stanno dando un gran da fare per la sponsorizzazione del progetto, di cui tutti sembrano molto convinti.

Che Tiziano diventi o no il nuovo Baglioni poco importa ai fan. L'artista andrà avanti a testa alta per la sua strada, proprio come fatto a suo tempo da Masini, visto da tutti come il menagramo di turno, e per questo allontanato e relegato ai margini. Si pensi che all'epoca anche la sua casa discografica gli restituì il contratto, e per lui scoppiò l'inferno. Con grande spirito di sacrificio, il cantante riuscì ad uscirne, difendendo a spada tratta chi, come lui, aveva faticato sette camice per ritagliarsi un angolo nel mondo.